Ogni mese nelle ovaie della donna in età fertile si sviluppa un follicolo dominante che, circa 14 giorni dopo l’inizio del flusso mestruale, va incontro ad ovulazione. Questo evento porta alla formazione del corpo luteo, una ghiandola endocrina temporanea che produce spontaneamente un ormone: il progesterone.

Quando non avviene la fecondazione il corpo luteo degenera, i livelli di progesterone diminuiscono e compare la mestruazione. Se invece l’ovulo viene fecondato, il corpo luteo continua a produrre progesterone fino a quando, dopo alcune settimane, viene rimpiazzato dalla placenta che continua a produrlo per tutto l’arco della gravidanza.

Il progesterone è quindi un ormone prodotto naturalmente dal corpo a livello ovarico e, durante la gravidanza, dalla placenta.

Ruolo e impiego del progesterone

Prima della fecondazione

L’azione principale del progesterone è quella di preparare l’utero all’impianto dell’embrione, modificando le caratteristiche dell’endometrio che si arricchisce dei nutrienti necessari all’attecchimento.

In seguito al concepimento

Il progesterone svolge diverse funzioni, sempre finalizzate a sostenere la gravidanza.

  • Permette all’utero di rimanere morbido per tutto il corso della gravidanza, prevenendo contrazioni e indurimenti, possibili cause di distacchi amnio-coriali e/o aborti spontanei precoci.
  • Diminuisce la risposta immunitaria materna per consentire il decorso fisiologico della gravidanza e stimola la crescita del tessuto mammario, preparandolo all’allattamento.

In prossimità del parto

I livelli di progesterone si riducono in maniera progressiva, per favorire la comparsa delle contrazioni e l’inizio del travaglio di parto.

Bisogna assumere sempre il progesterone in gravidanza?

In realtà, nonostante il suo diffuso impiego, l’uso del progesterone è consigliato solo quando, come specificato dalle Linee Guida internazionali, vi è un concreto rischio per la gravidanza, come in caso di minaccia di aborto o parto pre-termine.

Qual è la via di somministrazione migliore?

L’uso del progesterone in gravidanza può avvenire per via vaginale, per via sottocutanea e per via intramuscolare. Ciascuna di queste possibilità ha pro e contro ma attualmente si ritiene che la strada più sicura sia per via vaginale, tramite ovuli, poiché in questo modo si riducono gli effetti collaterali sistemici e si ottiene una maggiore concentrazione del farmaco a livello locale.

Per quanto tempo si può assumere il progesterone in gravidanza?

Il periodo di somministrazione, normalmente, riguarda le prime settimane di gravidanza: nelle fasi successive, infatti, la placenta dovrebbe essere in condizioni di produrre autonomamente questo ormone.

In ogni caso l’utilizzo in gravidanza deve essere prescritto e monitorato dal medico, che indicherà alla gestante anche le tempistiche della terapia indicata.

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