Cosa sono gli ovociti?

Per comprendere lo sviluppo embrionale: dall’ovocita alla blastocisti, è opportuno iniziare dalla definizione stessa di ovocita. Gli ovociti sono i gameti femminili, cellule aploidi (contenenti 23 cromosomi) prodotti in organi specializzati (gonadi) mediante il processo di gametogenesi. Essi si formano all’interno degli ovari e sono più voluminosi e poco mobili rispetto agli spermatozoi.

L’ovocita è avvolto da una membrana detta OOLEMMA, ed è protetto da un ulteriore involucro proteico, la ZONA PELLUCIDA, di circa 15-20 micron di spessore. Avvolgono esteriormente l’ovocita le cellule del CUMULO OOFORO, che servono a nutrirlo e stimolarlo alla maturazione. La zona pellucida svolge diverse funzioni importanti per  l’ovocita: lo protegge durante la discesa nelle tube ed è fondamentale sia durante il processo di fecondazione, quando avviene l’incontro con lo spermatozoo, che nelle prime fasi dello sviluppo dell’embrione.

L’ovocita maturo è il prodotto del completamento del processo di meiosi, in cui il nucleo ha dimezzato il proprio numero di cromosomi dividendosi in modo disomogeneo, dando origine a due cellule: una grande, che mantiene tutto il citoplasma ed una piccolissima quasi senza citoplasma (globulo polare).Il citoplasma dell’ovocita è sede di complessi processi dinamici con cambiamenti nel numero e nella distribuzione di una serie di organelli che compongono la struttura portante della cellula.

Embrioni in prima giornata: cosa succede quando la cellula uovo incontra lo spermatozoo?

La prima cellula dell’embrione è lo zigote che si forma dall’unione del DNA dello spermatozoo con quello dell’ovocita. Questo mescolamento sancisce la formazione di una cellula con 46 cromosomi che contiene l’informazione genetica completa.  A questo stadio ci si aspetta di trovare due pronuclei (della mamma e del papà) e due globuli polari.

Non tutti gli ovociti si fecondano, o perché immaturi o perché troppo maturi e quindi con meno capacità di essere fecondati.

Per la valutazione degli zigoti viene osservato il numero dei precursori dei nucleoli all’interno dei pronuclei, la loro polarizzazione e la disposizione dei pronuclei rispetto ai globuli polari.

Lo zigote, dopo poco tempo, inizia il processo di divisione: passerà da 2 a 4 cellule, da 4 a 8 cellule e cosi via fino ad arrivare allo stadio di blastocisti.

Embrione in seconda giornata: quante cellule vediamo?

Osservati in seconda giornata gli embrioni sono formati da 2 a 4 cellule (blastomeri). Nella maggior parte dei casi si preferisce non controllare gli embrioni in questa giornata per evitare sollecitazioni ambientali, esposizioni alla luce e cambiamenti di temperatura e pH. Gli embrioni migliori hanno blastomeri di uguali dimensioni ognuno con un singolo nucleo e con una percentuale di frammentazione (secondo Gardner)  inferiore al 20%.

Che cos’è la frammentazione?

Si tratta dell’esito di una divisione irregolare delle cellule dell’embrione che porta alla formazione di frammenti.

Nell’embrione, questi frammenti sono solitamente esclusi, poiché non sono utili all’embrione e vengono classificati  come “spazzatura”.

In base al livello di frammentazione gli embrioni si suddividono in:

  • GRADO 1: frammentazione < al 10%;
  • GRADO 2: frammentazione tra il 25% e il 50%
  • GRADO 3: frammentazione > al 50%

Come si presentano gli embrioni in terza giornata?

Un embrione di ottima morfologia e vitalità in terza giornata dovrebbe avere almeno 8 blastomeri (mononucleati) di uguali dimensioni  e una frammentazione inferiore al 20%.

Oltre alle cellule, al loro numero e morfologia, viene anche valutato lo spessore della zona pellucida che circonda l’embrione. Nel passaggio dell’embrione da otto a sedici cellule inizia la “compattazione”: esse si schiacciano le une sulle altre formando una massa cellulare compatta, che massimizza i contatti tra una cellula e quelle circostanti.

In quarta giornata come appare l’embrione?

Procedendo con la compattazione, l’embrione si trasforma in “morula”: continua ad aumentare esponenzialmente il numero delle cellule ma mantiene costante il diametro, che è delimitato dalla presenza della zona pellucida, lo strato protettivo che circonda l’embrione.

Le caratteristiche di una morula ad alta vitalità (secondo Gardner) sono:

  • cellule visibilmente compattate, con una leggera riduzione delle dimensioni complessive dell’embrione e l’aumento di spazio tra l’embrione e la zona pellucida;
  • Assenza di frammentazione;

Cos’è la blastocisti?

La blastocisti è l’ultimo stadio di formazione dell’embrione (circa 180 cellule), costituito da una cavità interna ripiena di fluido, detta blastocele.

Le cellule della blastocisti si dividono in:

TROFOBLASTO: sottile strato esterno;

ICM (massa cellulare interna): piccolo gruppo di cellule situato all’interno di un polo del trofoblasto.

Le blastocisti vengono classificate, secondo il modello di Gardner, in base alla loro espansione, alle caratteristiche dell’ICM e del trofoblasto. La sigla con cui vengono definite contiene un numero e 2 lettere (es. 4AA). Il  numero rappresenta il grado di espansione  dell’embrione, la prima lettera quante cellule formano l’ICM ( che poi darà origine al feto), la seconda lettera quante cellule formano il trofoectoderma ( che darà origine alla placenta):

  • il grado di espansione va da 3 a 6 dove 6 è il punteggio migliore;
  • L’ICM (massa cellulare interna) ha un punteggio che va da A a C dove A è il punteggio massimo;
  • il trofoectoderma ha un punteggio che va da A a C dove A è il punteggio massimo.

 

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