Tutte le donne, in Italia hanno la possibilità di diventare mamma anche se la gravidanza non avviene in modo naturale.

Quando si parla di infertilità?

Una coppia si definisce infertile dopo 12/24 mesi di rapporti regolari e non protetti.

A questo punto è bene effettuare delle visite specialistiche in modo da approfondire le cause di infertilità e, nel caso fosse possibile, procedere ad una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

Qual è la legge che regola la PMA in Italia?

La legge 40 emanata nel 2004 regolamenta l’accesso, per le coppie con problemi accertati d’infertilità o sterilità, alle tecniche di fecondazione assistita.

Nel corso degli anni la legge ha subito delle importanti variazioni, consentendo molte cose che in principio erano vietate.

Chi può accedere alle tecniche di PMA secondo la legge 40?

Secondo la legge 40 possono accedere alle tecniche di PMA le coppie sterili o infertili di maggiore età, in età potenzialmente fertile e di sesso opposto che siano coniugati o che autocertifichino una convivenza.  La sentenza della Corte Costituzionale del 2015 ha consentito l’accesso anche alle coppie fertili con malattie genetiche trasmissibili.

Quali sono stati i cambiamenti della legge nel corso degli anni?

La versione iniziale della Legge 40 consentiva in ogni ciclo di fecondazione assistita di produrre al massimo tre embrioni, da impiantare contemporaneamente in quanto era vietata la crioconservazione. Questa limitazione della legge portava i biologi ad inseminare al massimo tre ovociti ma con svantaggi nella riuscita della tecnica:

  • Elevato rischio di gravidanze gemellari;
  • Resa minore dei cicli di PMA soprattutto nelle coppie con severo fattore maschile o con donne con ridotta riserva ovarica;

Il primo cambiamento alla legge è avvenuto nel 2009 quando è stata inserita la possibilità d crioconservare gli embrioni e quindi la decisione del numero di ovociti da inseminare è stata affidata al medico responsabile del trattamento in accordo con la coppia e in base alla situazione clinica della coppia e all’età della donna. È stato introdotto per la prima volta il concetto di tutela della donna che prima non era annoverato dalla legge.

Nel 2014, la corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità la legge 40, che entrata in vigore 10 anni prima, vietava il ricorso ad un donatore di ovociti o di liquido seminale esterno alla coppia in caso di infertilità. È stato quindi abrogato il divieto di fecondazione eterologa.

Nel 2015 l’ultima sentenza ha consentito l’accesso alla PMA a tutte quelle coppie fertili ma con patologie trasmissibili.

Cosa è consentito dalla legge 40 oggi?

Ad oggi la legge 40 consente:

  • L’accesso alle tecniche di PMA alle coppie fertili con malattie genetiche trasmissibili al bambino;
  • L’analisi genetica degli embrioni, finalizzata a scoprire eventuali anomalie e trasferire in utero solo embrioni sani, sia per le coppie fertili sia per quelle infertili.
  • La possibilità di ricorrere alla fecondazione eterologa per le coppie eterosessuali.
  • La crioconservazione degli embrioni sovrannumerari da utilizzare nel caso in cui il primo tentativo di trasferimento avesse esito negativo o la coppia desiderasse altri figli dopo una prima gravidanza.

Cosa è invece vietato?

Ad oggi, nonostante le numerose variazioni, la legge 40 vieta:

  • L’accesso alle tecniche di PMA per tutte le coppie omosessuali;
  • La possibilità di gravidanza per le donne single;
  • La maternità “surrogata” ossia il ricorso ad una donna estranea alla coppia per portare avanti la gravidanza;
  • La fecondazione post- mortem con spermatozoi di un marito/compagno deceduto;
  • L’utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica.

_______________________________________________________________________________________________________________________________

Leggi anche:

Il Ringiovanimento nell’infertilità: CLICCA QUI

Fallimenti ripetuti – Mancato Impianto: cosa fare? CLICCA QUI

Diagnosi di infertilità: gli esami da fare CLICCA QUI