Da sempre la gravidanza è accompagnata da credenze popolari e miti tramandati dalle nonne che molto spesso non hanno alcun fondamento scientifico. Nell’articolo sfatiamo alcuni tra i più diffusi e divertenti.

Pancia piccola bimbo piccolo, pancia grande bimbo grande

Uno dei miti più comuni sulla gravidanza, che spesso insinua dubbi e ansia, riguarda lassociazione tra le dimensioni della pancia e le dimensioni del bambino. Dal punto di vista medico scientifico non c’è nessuna correlazione tra le dimensioni della pancia e lo sviluppo del feto. Ogni donna è unica e le dimensioni della pancia in gravidanza dipendono da vari fattori tra cui peso e altezza, se si è alla prima gravidanza o meno e posizione del bambino.

Anche la forma della pancia è considerata un segno predittivo del sesso del nascituro: se la pancia è a punta sarà un maschietto, se è rotonda sarà una femminuccia. Ovviamente anche qui non c’è evidenza scientifica in quanto la forma della pancia è data dalla posizione che il feto assume nell’utero.

Seno grande è sinonimo di tanto latte

La produzione della quantità di latte necessaria a nutrire il proprio bambino non è legata alla dimensione del seno, ma è stimolata e determinata dalla suzione del bambino. Quindi tutte le donne se vogliono possono allattare i propri figli in quanto il seno stimolato da una corretta suzione del neonato produrrà la quantità di latte necessaria. Anche le donne che presentano il cosiddetto capezzolo piatto, ovvero quando esso non sporge dall’areola, hanno la possibilità di attaccare il proprio bambino al seno e nutrirlo con il latte materno.

Sesso: farlo in gravidanza è pericoloso

Uno dei miti più difficili da sfatare è quello legato all’attività sessuale. Durante la gravidanza molto spesso in alcune coppie i rapporti sessuali tendono a divenire un argomento tabù a causa della radicata convinzione che possano essere rischiosi per il nascituro. Ogni coppia vive la propria sessualità nel periodo della gravidanza come vuole. Alcune vanno incontro ad un calo del desiderio, altre invece sperimentano una grande intimità.

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che, salvo in alcuni casi particolari come rischio di travaglio pretermine o problemi alla placenta, l’attività sessuale durante la gravidanza non è un problema e non comporta alcun rischio al feto, anzi può essere molto utile per l’equilibrio psicologico della coppia e per ritrovare l’intimità con il proprio partner. Sarà comunque il medico che darà indicazioni precise suggerendo ad ogni coppia di comportarsi in base al caso specifico.

Mangiare per due? Meglio di no

Una credenza molto diffusa fin dal dopoguerra, prevede che per assicurare il giusto nutrimento al feto la donna in gravidanza debba mangiare per due. Ovviamente questa credenza è da sfatare in quanto secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute, l’incremento giornaliero del fabbisogno energetico di una donna in gravidanza è di circa 350 kcal in più durante il secondo trimestre e di 460 kcal in più durante il terzo.

Durante la gravidanza più che mangiare per due sarebbe più opportuno mangiare due volte meglio dando importanza alla qualità del tipo di alimenti ingeriti come carne, pesce, latte, frutta, verdura, poco sale e zucchero, evitando cibi pericolosi per il feto, seguire una dieta sana e bilanciata e concedendosi   anche qualche strappo alla regola. Seguire una sana alimentazione quando si è incinta è di fondamentale importanza in quanto si evita di prendere peso in eccesso che potrebbe portare complicazioni sia durante la gravidanza (ipertensione e diabete gestazionale) che durante l’espletamento del parto. L’aumento di peso va comunque valutato di caso in caso in quanto dipende dal peso pregravidico della donna.

Un altro mito da sfatare sempre riguardo l’alimentazione sono le cosiddette voglie: non è vero che i desideri alimentari non soddisfatti durante la gravidanza si trasformino in macchie colorate, “voglie” appunto, sulla pelle del bambino. Le voglie sono solamente un accumulo di melanociti o di vasi sanguigni.

Gravidanza e allattamento sono incompatibili

È una convinzione molto diffusa che non si possa rimanere incinta durante l’allattamento. Nelle donne che allattano al seno le mestruazioni possono tornare anche dopo molti mesi, ma ciò non significa che non si possa rimanere incinta in quanto l’ovulazione può comunque verificarsi. Per questo motivo l’allattamento al seno non deve essere considerato un metodo contraccettivo affidabile: benché’ le probabilità non siano molto elevate la possibilità c’è.

Una volta scoperto di essere nuovamente in gravidanza non è necessario smettere di allattare il proprio bambino in quanto come suggerisce il Ministero della Salute “per la maggior parte delle donne la coesistenza di gravidanza ed allattamento al seno risulta sicura per madre, embrione, feto e lattante.” È possibile provare un fastidio maggiore per effetto dell’incremento della sensibilità dei capezzoli, ma non è vero che durante la gravidanza il seno produca meno o addirittura smetta di produrre il latte.

Durante la gravidanza meglio stare a casa            

Molto spesso la gravidanza viene vissuta più come uno stato di malattia che come una naturale fase della vita di una donna. Così questa magnifica esperienza non viene vissuta e assaporata in maniera totalizzante ma sempre con un fondo di ansia e preoccupazione.

Se la gravidanza è fisiologica e non ci sono problematiche si può viaggiare, guidare, prendere il treno e l’aereo e soprattutto camminare che fa bene alla salute del corpo e della mente.

L’attività fisica è pericolosa

In generale se la donna è in buona salute e la gravidanza prosegue senza problemi, non ci sono controindicazioni nel praticare una leggera attività fisica. Questa può invece essere benefica sia dal punto di vista fisico che psicologico. Infatti sono molti i benefici del movimento quali ad esempio:

  • ridurre la stipi
  • alleviare il mal di schiena
  • evitare un eccessivo incremento di peso
  • contrastare i fastidi di posture sbagliate e problemi di circolazione.

Una regolare attività fisica è parte di una gravidanza condotta in modo sano.

L’attività che viene consigliata è l’attività aerobica facendo 30-40 minuti di esercizio al giorno di bassa intensità preferendo la camminata, il nuoto o la cyclette.

Sono invece da evitare tutte quelle attività che prevedono sobbalzi, sport a rischio cadute e sport da contatto.

Animali domestici e toxoplasmosi: le donne in gravidanza non dovrebbero avere un gatto

Questa affermazione non è proprio una credenza popolare, ma deriva da una malattia che effettivamente il gatto può trasmettere all’essere umano: la toxoplasmosi. Una patologia che, se contratta durante la gravidanza, può avere gravi conseguenze sul feto.

Il gatto mangiando carne cruda infetta o uccelli e topi portatori del parassita, andrà incontro all’interno del suo apparato digerente alla duplicazione delle uova del toxoplasma, che poi verranno espulse con le feci. È proprio quindi limitato alla gestione della lettiera il problema, ed esso può essere facilmente evitato lasciando la pulizia della stessa ad un altro membro della famiglia, lavarsi bene le mani dopo averla pulita o più semplicemente utilizzare dei guanti. In questo modo i gatti posso restare in casa senza essere un rischio per la gravidanza.

Va comunque ricordato che è molto raro che la toxoplasmosi venga contratta a causa del gatto domestico. Questo animale infatti, se vive sempre in casa, seguirà un’alimentazione controllata.

Vale la pena elencare delle accortezze da seguire per prevenire un eventuale contagio

  • Eliminare ogni giorno le feci del gatto dalla lettiera in quanto le uova del toxoplasma diventano contagiose dopo 2/3 giorni
  • Alimentare il gatto con cibo in scatola o ben cotto
  • Lasciare che siano gli altri membri ella famiglia ad occuparsi della lettiera
  • Usare guanti se si fa del giardinaggio per evitare di entrare in contatto con eventuali escrementi di gatto presenti nel terreno
  • Porre attenzione agli alimenti, soprattutto al maneggiare carne cruda e alla frutta e verdura che vanno lavate accuratamente se mangiate crude

La gravidanza è una “cosa da donne”

Nei tempi moderni, fortunatamente il partner maschile è sempre più coinvolto e riveste un ruolo centrale durante la gravidanza e durante il parto.

Non a caso la sua presenza in sala parto è fortemente raccomandata non solo come “semplice” supporto emotivo, ma per essere entrambi i genitori partecipi e coinvolti nel momento della nascita del proprio bambino: diventare genitori insieme costruendo il legame con il figlio

Quando sono rimasta incinta io…

Più che un mito questa frase è un errore molto comune commesso da persone che hanno già vissuto l’esperienza della gravidanza. Essere già genitori non autorizza ad esprimere consigli e pareri non richiesti. Anche perché, per quanto la gravidanza possa essere simile, è una realtà ogni volta diversa nei soggetti coinvolti, nell’epoca storica in cui la si vive, nei sintomi che la caratterizzano e nelle scelte che la compongono.

Mamme “mannare”

Si parla ancora di mamme mannare in relazione all’influenza che la luna piena può avere sul travaglio. Si pensa infatti che partorire con la luna piena sia più facile e veloce, proprio per via dei suoi influssi.

Al momento non ci sono basi scientifiche che attestano questa credenza ma, statisticamente parlando, durante il plenilunio le nascite sono maggiori!

Le nausee si presentano al mattino

La nausea gravidica molto comune al risveglio, può presentarsi anche in altri momenti della giornata e anche durante la notte.

Non sono ancora del tutto chiare le cause di questo disturbo, ma certamente i cambiamenti ormonali che avvengono durante la gravidanza, giocano un ruolo determinante.

L’aver già portato a termine una gravidanza ne garantisce una seconda

Generalmente si tende a pensare che dopo essere rimaste incinta una prima volta, si otterrà una seconda gravidanza senza troppi problemi.

Purtroppo però questo non è sempre vero.

Come ben sappiamo il tempo e gli anni che passano sono fattori che giocano a sfavore della fertilità, soprattutto dai 35 anni in poi. Inoltre possono insorgere altri elementi a complicare la situazione. Il consiglio è sempre quello di affidarsi a uno specialista quando si cerca una gravidanza da più di un anno senza successo.

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