La ricerca di una gravidanza è un momento molto delicato e complesso nella vita di una donna, tanto renderla sensibile ad ogni piccolo cambiamento nel proprio corpo. È importante che la donna sia informata riguardo tutte quelle situazioni, assolutamente fisiologiche, che possono verificarsi. Uno dei segni che, a volte, può generare confusione è dovuto alla comparsa di piccole macchie di sangue, nel periodo che precede la presunta mestruazione. Due tra le cause che possono rendersi responsabili di tale segno sono: le perdite da impianto e lo spotting premestruale. Analizziamone alcuni aspetti.

Perdite da impianto o spotting premestruale? Come individuare le differenze

Cosa sono le perdite da impianto?

Le perdite da impianto sono delle leggerissime perdite vaginali di sangue, che si verificano durante l’impianto embrionario, quando l’embrione umano si fissa alla parete interna dell’utero, per svilupparsi durante i 9 mesi di gestazione.

Da cosa dipendono le perdite da impianto?

Le perdite da impianto rappresentano l’inizio di una gravidanza e non incidono in alcun modo sulla vitalità dell’embrione; per tale ragione, non devono essere motivo di preoccupazione per la futura mamma. La loro origine è del tutto fisiologica, poiché conseguente alla fecondazione dell’ovulo e al suo annidamento nell’utero: l’invasione dell’endometrio da parte dell’ovulo fecondato, infatti, può provocare una lacerazione di alcuni vasi sanguigni locali che, producendo una piccola emorragia, causa lo spotting ematico da impianto.

Quando si verificano le perdite da impianto?

Le perdite da impianto possono essere riscontrate dai 10 ai 14 giorni dopo la fecondazione, nello stesso arco di tempo in cui la donna aspetta l’arrivo del nuovo ciclo mestruale.

Cosa è lo spotting premestruale?

Il termine spotting deriva dal verbo inglese “to spot”, che letteralmente significa “macchiare”. In ambito ginecologico, lo spotting si presenta come delle modeste perdite di sangue uterino a ridosso delle mestruazioni. Lo spotting è legato ad una carenza di progesterone, l’ormone che si innalza nella seconda fase del ciclo e che precipita bruscamente, causando lo sfaldamento dell’endometrio e la fuoriuscita di sangue. La presenza di macchie ematiche prima del ciclo stanno a significare che i livelli di progesterone non sono sufficienti a mantenere intatto l’endometrio, ma neanche così bassi da far arrivare il flusso mestruale.

Spotting premestruale o perdite da impianto?

Dato che il sanguinamento da impianto può presentarsi in un arco di tempo sovrapponibile con quello del ciclo mestruale, le due condizioni possono essere confuse; tuttavia, le perdite da impianto hanno alcune caratteristiche che ci permettono di riconoscerle.

Dei criteri di distinzione sono rappresentati dalla quantità e durata dei sanguinamenti: le perdite da impianto sono molto leggere, durano pochi giorni, circa 48 ore, e sono destinate a scomparire; lo spotting premestruale, invece, inizia con perdite minime che poi diventano più abbondanti, fino al normale flusso che la donna riscontra, pressoché simile, ogni mese.

Le perdite da impianto possono essere di colore marrone o rosa chiaro, lo spotting premestruale, invece, presenta un colore scuro, che allarma molte donne, ma che è dovuto semplicemente all’ossidazione dell’emoglobina nel sangue. Tale colore brunastro vira, poi, con l’aumentare del flusso di sangue, al rosso brillante.

Il giorno della comparsa è un altro modo per riconoscere i due tipi di perdite: nelle donne con il ciclo mestruale regolare è più facile distinguere lo spotting premestruale da quello d’impianto. In quest’ultimo caso, infatti, le perdite compaiono solitamente prima rispetto alle mestruazioni.

Nelle donne con ciclo irregolare, invece, le perdite da impianto possono coincidere con l’inizio delle mestruazioni. Per escludere o confermare una gravidanza è allora consigliabile effettuare un test di gravidanza.

Le perdite da impianto si verificano in tutte le gravidanze?

No. Le perdite da impianto, pur essendo un fenomeno fisiologico, non rappresentano la regola: si presentano, infatti, nel 6-7% delle gravidanze iniziali in maniera del tutto asintomatica; delle volte, però, possono essere accompagnate da stanchezza, insonnia, nausea, minzione frequente e leggeri crampi uterini, simili a quelli mestruali.

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