PMA con analisi pre-impianto

16 Novembre 2021
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Stato della domanda resolved
D

Buonasera,
vi contatto per chiedervi delle opinioni in merito alla ns. esperienza avuta seguendo il percorso di PMA presso una clinica privata di Roma che, purtroppo, ha avuto esito negativo.
A seguito di analisi pre-impianto, conclusa ad aprile, per la ricerca di blastocisti/embrioni “sani” (cioè che non avessero ne problematiche relative alla sindrome genetica di cui io sono portatore, ne problematiche di carattere cromosomico) è risultata “idonea” e matura una sola blastocisti su 7 fecondate. Detto questo, a fine ottobre è stato eseguito il transfer, ma ha avuto esito negativo, in quanto l’analisi delle beta HcG sono risultate pari a 8 dopo 10 gg e pari a 5 dopo 12 gg, fino al ritorno del ciclo mestruale al 16° gg dal transfer.
Di seguito elenco una serie di situazioni “avverse” che si sono presentate durante l’ultimo mese prima del transfer, su cui vorrei chiedere gentilmente un vs. parere, utile a capire se queste situazioni possano o meno aver influito sull’esito del transfer e se sarà necessario tenerne conto in un eventuale prossimo tentativo di PMA:
– Utero arcuato di 5 mm (verificato a seguito di isteroscopia e ecografia a colori; ci è stato comunicato che non bisognava toglierlo perché non avrebbe influito sulla gravidanza).
– Infezione vaginale (klebsielella; curata con Ciproxin + Normogin fino a 5 gg prima del transfer, ma non è stato eseguito successivo tampone per verificare se fosse passata l’infezione)
– 5 gg prima del transfer, a seguito di ecografia di controllo, è emersa la presenza di un follicolo scoppiato/corpo luteo. Il livello di progesterone era di 0,3.
– 3 gg prima del transfer, piccola perdita di sangue vaginale.

Vi ringraziamo anticipatamente.
Cordiali saluti
R+L

1 answer

R

Salve,
l’utero arcuato nella maggior parte dei casi non influenza l’attecchimento embrionario.
La vaginosi batterica dopo terapia va ricontrollata con nuovo tampone.
Il valore del progesterone in rapporto alla fase luteinica era basso.
Chiaramente la perdita ematica se proveniente dalla cavità uterina è un forte ostacolo all’ attecchimento embrionario.
Cordialmente,
Prof. Bilotta

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