Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi.

TIROIDE E’ ENERGIA

La tiroide produce un ormone altamente conservato nella scala evolutiva che regola importanti processi durante tutto l’arco della vita. Nell’età evolutiva l’ormone tiroideo regola lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento somatico, mentre in tutte le età è fondamentale per il buon funzionamento del muscolo cardiaco e scheletrico, per il metabolismo osseo, lipidico, glucidico e il mantenimento dell’omeostasi energetica. Insieme ad altri ormoni ci consente di acquisire le “scorte” in presenza di un bilancio energetico positivo e di  utilizzarle in caso di necessità. Regola inoltre la produzione di calore, consente di mantenere costante la temperatura corporea. E’ quindi una delle fonti di energia del nostro organismo. Una riduzione di questo ormone (ipotiroidismo) o un eccesso (ipertiroidismo) altera tutti questi processi. Fortunatamente la maggior parte delle malattie della tiroide può essere diagnosticata e curata nelle fasi iniziali senza conseguenze sulla salute.

QUALI SONO LE PIU’ FREQUENTI CAUSE E MALATTIE DELLA TIROIDE?

La causa più frequente della patologia tiroidea è lacarenza di iodio, che è il costituente essenziale dell’ormone tiroideo. La vita è nata in mare e si capisce perché un ormone così importante contenga iodio. Il mare, infatti,  a differenza dei terreni, dei vegetali e animali che vi vivono, è molto ricco di iodio.  L’uomo introduce lo iodio solamente con gli alimenti che, contenendone basse concentrazioni, lo espongono a iodocarenza.La carenza iodica può provocare, a seconda dell’età della vita in cui si verifica e dell’entità, riduzione del quoziente intellettivo, deficit neurologici “minori”, gozzo, formazione di noduli o ipertiroidismo. Per prevenirla è necessario che l’alimentazione quotidiana sia quanto più possibile varia e preveda il consumo di cibi a più alto contenuto del micronutriente quali pesce, latte e formaggi e venga supplementata con sale arricchito di iodio (sale iodato).

 IODIO E GRAVIDANZA 

Le donne in gravidanza hanno bisogno di un apporto maggiore di iodioe sono pertanto più vulnerabili nei confronti degli effetti avversi della carenza iodica. Se l’apporto di iodio con la dieta non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno della madre e del feto, si può instaurare una condizione di ipotiroidismo materno o materno-fetale con conseguenti alterazioni dello sviluppo intellettivo e cognitivo del nascituro. Il fabbisogno di iodio è aumentato anche durante l’allattamento. Nelle aree iodocarenti, le donne in gravidanza e durante l’allattamento, oltre ad utilizzare con costanza e regolarità il sale iodato, dovrebbero assumere una quantità supplementare di iodio ricorrendo a specifiche integrazioni.

IODIO E MALATTIA NODULARE

La patologia nodulare è la più frequente, dovuta alla carenza iodica, ma anche ad una predisposizione genetica. I noduli tiroidei sono palpabili nel 5 % dei soggetti, ma noduli di piccole dimensioni, rilevabili con l’esame ecografico, sono presenti nel 50-60% della popolazione generale. Si possono presentare isolati o nell’ambito di un gozzo.

Estratto parziale da testo realizzato presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale (Sezione Endocrinologia), Università di Pisa, 2018

http://www.settimanamondialedellatiroide.it/

In Italia la Giornata Mondiale è promossa da Associazioni e Società Scientifiche che si occupano di malattie della tiroide: Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Medici Endocrinologi (AME), European Thyroid Association (ETA), Società Italiana di Endocrinologia  e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Comitato Associazioni Pazienti Endocrini (CAPE), Società Italiana di Endocrino Chirurghi, Associazione Italiana Medici Nucleari, Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiane, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità.

IL SALE IODATO NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE TIROIDEE

Tutti possono usare il sale iodato, di qualsiasi età dopo il primo anno di vita, anche se affetti da patologie tiroidee.

Il fabbisogno giornaliero di iodio in età adulta è di 150µg, in gravidanza e allattamento di 250µg, nei bambini di 90-120µg.

In 1g di sale iodato sono contenuti 30µg di iodio.

L’uso del sale iodato in aggiunta a quello che si assume con la comune dieta, che in base alle nostre abitudini alimentari, non supera il 50% del fabbisogno giornaliero, consente di raggiungere un apporto iodico adeguato e, inoltre, non supera il limite massimo tollerabile di 300µg, anche in persone affette da patologia autoimmune della tiroide come la malattia di Hashimoto e l’ipertiroidismo.

La raccomandazione, in accordo con le Società Cardiologiche però, è quella di non superare i 5g di sale al giorno e i 2-3g nei bambini sopra il primo anno di vita, a prevenzione dell’ipertensione e problemi cardiovascolari

In Italia il monitoraggio della profilassi iodica è effettuato dall’OSNAMI (Istituto Superiore di Sanità, responsabile la Dott.ssa Antonella Olivieri).  Con l’uso del sale iodato in alcune zone in passato carenti, attualmente si sono raggiunti livelli di sufficienza iodica nei bambini in particolare della Liguria, Toscana, Marche, Lazio e Sicilia, dove si sono rilevate frequenze normali di gozzo inferiori al 5% e una tendenza alla riduzione del TSH neonatale, indicatore dello stato nutrizionale iodico del neonato e indirettamente della madre.

Nonostante questi risultati in Europa fino al 50% dei neonati è esposto ad una lieve carenza di iodioche può compromettere il loro sviluppo cerebrale e di conseguenza abbassare il quoziente di intelligenza ed altre problematiche neuropsichiche dell’età evolutiva. Per questo recentemente scienziati del progetto EUthyroid, promosso dall’Unione Europea e sostenuto da molte organizzazioni, hanno firmato la dichiarazione di Cracovia nella quale chiedono ai decisori politici di sostenere le misure necessarie per eliminare questa carenza. Sono oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola che, quando non funziona correttamente, si riflette sul funzionamento di tutto il corpo (www.iodinedeclaration.eu). In Italia anche la SIEDP sta formulando un progetto formativo sulla profilassi con sale iodato rivolto agli insegnanti di Scuola Primaria e Secondaria.