Cos’è il microbioma?

Con il termine microbioma s’intende l’insieme dei microrganismi, dei loro geni e delle interazioni ambientali che essi stabiliscono in un dato ambiente. Di particolare interesse è il microbioma umano. Questo perché il numero di batteri e di microrganismi che vivono dentro e sopra il corpo umano è dieci volte maggiore rispetto al numero delle nostre cellule. Nel corpo umano la popolazione microbica si trova soprattutto nel tratto intestinale e, nella donna, anche nel tratto riproduttivo.

Come cambia il microbioma vaginale nelle varie tappe della vita?

Dopo la nascita, la vagina è colonizzata da un gran numero di microrganismi, in particolare dai Lattobacilli che agiscono come probiotici e inibiscono la crescita di batteri, virus e funghi patogeni attraverso un abbassamento del pH vaginale mediante la produzione di acido lattico.

La composizione del microbioma vaginale è correlata all’età della donna, alla fase mestruale del ciclo, all’attività sessuale e all’abitudine al fumo. Alcuni studi hanno evidenziato differenze tra il microbioma vaginale delle donne in gravidanza rispetto a quelle non incinte poiché la gestazione causa modifiche nella composizione microbica dell’ambiente vaginale.

La sua composizione influisce sulla fertilità?

Non è certo. Le donne con un’infertilità di tipo idiopatico sono spesso caratterizzate da un’alterazione del microbioma cervico-vaginale, la cui composizione è simile a quella riscontrata in caso di vaginosi batterica, con cioè un aumento di colonizzazione da parte di batteri anaerobi come AtopobiumPrevotellaVeillonellaUreaplasma ed Escherichia. La presenza nel microbioma vaginale del batterio Atopobium vaginae è uno dei principali fattori che contribuiscono all’insuccesso della fecondazione in vitro e delle procedure di trasferimento embrionale in donne con infezioni batteriche asintomatiche. Il principale Lattobacillo in grado di promuovere un ambiente sfavorevole per la gravidanza è il L. gasseri.

Inoltre, i protocolli per la fecondazione in vitro forniscono una notevole opportunità di studio per investigare i cambiamenti della composizione del microbioma vaginale in un contesto ormonale ben definito. Infatti, alti livelli ormonali indotti da iperstimolazione ovarica controllata durante i protocolli di fecondazione in vitro sono stati correlati a cambiamenti nel microbioma vaginale e alla maggiore suscettibilità della donna alle infezioni vaginali. Inoltre, è stata dimostrata recentemente l’associazione tra un’alterata presenza di microorganismi vaginali e un minor tasso di gravidanza nelle pazienti sottoposte a fecondazione in vitro.

Conoscere la composizione del microbioma vaginale potrebbe aiutare ad individuare le cause dell’infertilità femminile nei casi finora classificati come idiopatici e a definire interventi terapeutici personalizzati che mirino a ristabilire l’equilibrio dell’ambiente vaginale e favorire il concepimento e il proseguimento della gravidanza.