I ricercatori dell”‘Oregon Health and Science School of Medicine” di Portland hanno messo a punto un nuovo sistema, basato sull’analisi di un  sottoinsieme di 12 geni attivi già nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale, in grado di rilevare, dopo appena 30 ore dalla fecondazione, l’eventuale presenza di anomalie cromosomiche in un embrione.  In questo modo sarà possibile selezionare, già nelle primissime fasi di sviluppo, gli embrioni migliori da trasferire, aumentando in questo modo le probabilità d’impianto e di successo.

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http://www.upi.com/Health_News/2015/07/07/Discovery-may-improve-embryo-selection-for-in-vitro-fertilization/1311436304222/