L’analisi del liquido seminale o spermiogramma, è uno dei primi step per la valutazione della fertilità maschile. La valutazione della qualità del liquido seminale si effettua esaminando sia i parametri macroscopici (aspetto, viscosità, fluidificazione, volume e pH) che i parametri microscopici (concentrazione, morfologia, motilità degli spermatozoi e valutazione della componente cellulare non gametica).

Una corretta esecuzione del liquido seminale prevede un’opportuna successione di passaggi di seguito schematizzati:

Accettazione e raccolta del campione

La fase di accettazione consiste nel controllo e nella registrazione dei dati anagrafici del paziente. Al paziente sono richiesti anche i giorni di astinenza dall’ultimo rapporto sessuale o dall’ultima eiaculazione. Quest’ultimo dato va segnato con precisione e dovrebbe, quanto più possibile, rientrare in un intervallo compreso tra i 2 e 7 giorni.

La raccolta del campione deve avvenire per masturbazione, in una stanza riservata vicino il laboratorio. Se la raccolta del campione avviene a casa, questo deve essere consegnato entro 30 minuti dall’eiaculazione e conservato durante il tragitto ad una temperatura costante tra i 20° e i 37°C in modo da evitare escursioni termiche che potrebbero danneggiare o alterare il campione.

È fondamentale non perdere parte dell’eiaculato, che, per le sue caratteristiche intrinseche, risulta suddivisibile in più frazioni, ognuna caratterizzata dalla presenza di differenti quantità di secrezioni prostatiche o vescicolari. Inoltre, poiché nella prima frazione dell’eiaculato è presente una maggior concentrazione di spermatozoi è bene segnalarne l’eventuale perdita. Va inoltre sempre indicata la presenza, nei tre mesi precedenti l’esame, di condizione che possono aver influenzato negativamente la spermatogenesi, come febbre, terapie antibiotiche o eventi particolarmente stressanti.

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Analisi del campione

L’analisi del liquido seminale consiste nella valutazione delle caratteristiche macroscopiche e microscopiche del campione. La prima prevede la valutazione di volume, aspetto, viscosità, liquefazione/fluidificazione e pH.

L’analisi del volume fornisce importanti informazioni sulla funzionalità delle ghiandole accessorie (prostata e vescicole seminali) e sulla pervietà delle vie genitali. Il valore di riferimento è di 1.5 ml, le alterazioni rispetto a questo valore possono andare dalla completa assenza di liquido seminale, condizione definita ASPERMIA, all’aumento o alla riduzione della sua quantità (IPOPSIA). L’aspetto del liquido seminale è invece stabilito tramite una scala che va da trasparente a lattescente, il valore di normalità corrisponde alla colorazione grigio-opalescente.

Un liquido seminale trasparente può indicare una riduzione della componente nemaspermica, mentre una colorazione giallastra o ematica indica rispettivamente un’elevata concentrazione di leucociti o emazie; una colorazione lattescente è segno di una forte componente prostatica.

Anche la valutazione di viscosità, liquefazione/fluidificazione e del pH viene eseguita attentamente, dal momento che un’alterazione di questi parametri può rispettivamente essere associata ad uno stato di flogosi, ad una possibile agenesia delle vescichette seminali o dei dotti eiaculatori o indicare alterazioni a livello prostatico o vescicolare.

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Seconda parte dell’analisi

La seconda parte dell’analisi prevede la valutazione dei parametri microscopici.

Come prima cosa si valuta la concentrazione degli spermatozoi presenti nell’eiaculato, espressa in milioni di spermatozoi per ml e/o in milioni di spermatozoi per eiaculato.

Valori superiori a 15 milioni/ml e 39 milioni/ml eiaculato stabiliscono la NORMOZOOSPERMIA.

Concentrazioni inferiori definiscono l’OLIGOZOOSPERMIA.

In caso di assenza di spermatozoi il campione viene centrifugato per poter distinguere tra AZOOSPERMIA, ovvero totale assenza di spermatozoi, e CRIPTOZOOSPERMIA (presenza di spermatozoi dopo centrifugazione).

La motilità spermatica è definita come:

  • PROGRESSIVA, per gli spermatozoi che si muovono rapidamente e con progressione nello spazio;
  • NON PROGRESSIVA, per gli spermatozoi che si muovono;
  • ASSENTE per gli spermatozoi non motili.

Una motilità normale è definita da una percentuale di spermatozoi con motilità progressiva superiore al 32% e/o da una percentuale di spermatozoi motili totali (progressivi e non) superiore al 40%; per valori inferiori, invece, si parla di ASTENOOZOSPERMIA.

La valutazione della morfologia, si basa sulla distinzione di forme tipiche, che devono essere superiori al 4%, e forme atipiche. Le alterazioni possono interessare la testa, il collo o la coda dello spermatozoo; nel caso in cui la loro percentuale superi il 96% si parla di TERATOZOOSPERMIA. Viene, infine, valutata anche la presenza di eventuali forme di spermioagglutinazione.

Si passa quindi alla valutazione della componente cellulare non nemaspermica, costituita da leucociti, cellule epiteliali, emazie o corpuscoli prostatici.

È importante ricordare che non sempre alterazioni dei parametri seminali riflettono condizioni patologiche, ma possono esprimere una variabilità interindividuale del tutto fisiologica, errori nella modalità di raccolta o di trasporto del campione.

Per saperne di più consulta anche la sezione “diagnostica” del nostro sito, e approfondisci le informazioni relative allo spermiogramma (CLICCA QUI)

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