L’inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica più semplice (I livello) di Procreazione Medicalmente Assistita. Per questa tecnica il liquido seminale, opportunamente preparato in laboratorio, in modo da concentrare gli spermatozoi mobili in un piccolo volume, viene depositato direttamente nella cavità uterina in modo da facilitare l’interazione spermatozoo-ovocita e la fecondazione dell’ovocita nel corpo della donna. Lo scopo della IUI è di incrementare la densità dei gameti nel sito dove avviene in vivo la fecondazione.

Come funziona la IUI

La procedura prevede:

  • Il monitoraggio ecografico ed ormonale della crescita follicolare durante un ciclo spontaneo o in corso di terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica;
  • Induzione dell’ovulazione con gonadotropina corionica umana (hCG) quando il follicolo dominante (ciclo spontaneo) o due/tre follicoli (terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica con gonadotropine o clomifene citrato) hanno raggiunto le dimensioni di circa 18 mm;
  • Preparazione, “capacitazione”, del liquido seminale volta a concentrare gli spermatozoi mobili in un piccolo volume, il giorno dell’inseminazione;
  • Dopo circa 36-40 ore dall’induzione dell’ovulazione si deposita nella cavità uterina, mediante una sottile cannula dedicata che attraversa il collo dell’utero, una modesta quantità (0,3–0,5 ml) di liquido seminale adeguatamente trattato.

L’inseminazione intrauterina viene eseguita in regime ambulatoriale, è indolore e non richiede particolari accorgimenti successivi da parte della donna. Il test di gravidanza viene effettuato 14 giorni dopo l’inseminazione intrauterina.

Quando ricorrere alla IUI

L’IUI è indicata in casi di:

  • Infertilità idiopatica (da causa non nota);
  • Fattore cervicale da presenza di muco cervicale ostile;
  • Endometriosi minima (I-II stadio della classificazione di American Fertility Society) e severa (III-IV della classificazione di American Fertility Society) in casi selezionati ed in particolare dopo trattamento chirurgico conservativo;
  • Fattore immunologico da presenza di anticorpi anti-spermatozoo;
  • Impossibilità di ottenere una gravidanza dopo ripetuti tentativi di rapporti mirati con induzione dell’ovulazione.
  • Infertilità da fattore maschile di grado lieve – moderato per riduzione di numero, motilità o morfologia degli spermatozoi (oligo-asteno-terato-spermia);
  • Alterazione dell’eiaculazione di natura anatomica (es. ipospadia), neurologica (es. lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla) e psicologica.
  • Patologie sessuali o coitali che rendono difficoltoso o impossibile il rapporto sessuale;
  • Coppie siero-discordanti, ad es. per infezione da HIV.

Condizioni essenziali all’esecuzione dell’inseminazione intrauterina sono rappresentate da: pervietà tubarica bilaterale, assenza di patologie uterine intracavitarie (malformazioni, miomi, polipi endometriali), assenza di infezione nel tratto genitale femminile e maschile e numero adeguato di spermatozoi (almeno 1 milione di spermatozoi mobili progressivamente dopo test di capacitazione).

Il tasso di gravidanza per tentativo è stimato pari al 12-15% in donne di età inferiore ai 35 anni e tende progressivamente a ridursi all’aumentare dell’età della donna sino ad annullarsi completamente dopo i 44 anni.

inseminazione intrauterina

I fattori di successo della pratica

I fattori che influenzano l’esito della IUI sono rappresentati nella coppia da età della donna, durata e causa dell’infertilità. Dalla letteratura scientifica emerge che la probabilità di gravidanza aumenta e raggiunge il plateau entro il 4° ciclo di trattamento per poi rimanere invariata per cicli successivi, oltre il quale è raccomandato procedere con tecniche di fecondazione in vitro.

Questa tecnica, pur semplice nell’esecuzione, non appare esente da complicanze quali gravidanza multipla (10-12%) nei casi in cui più di tre follicoli raggiungono la maturazione soprattutto in una donna di giovane età e Sindrome da iperstimolazione ovarica; per tale motivo, la terapia ormonale deve essere sempre attentamente seguita da uno specialista esperto ed è assolutamente sconsigliabile assumere induttori dell’ovulazione senza controllo ecografico ed ormonale.

La IUI, pur presentando risultati statisticamente inferiori in termini di gravidanze per ciclo di trattamento rispetto alle tecniche di fecondazione in vitro, offre i vantaggi di essere una tecnica semplice, poco invasiva, richiede terapie di stimolazione dell’attività ovarica meno impegnative, con conseguente ridotto disagio psicologico e buona compliance da parte della paziente e, più in generale, della coppia.

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